Il legno è sempre stato usato per costruire case, armi e oggetti di ogni genere; e ancora oggi è insostituibile, malgrado l’uso crescente delle materie plastiche.
Si può lavorare molto facilmente, per questo è il materiale più usato dai costruttori dilettanti.
Il legno è costituito da fibre di cellulosa e una percentuale di linfa che va dal 30 al 40 nelle essenze dure come la quercia e il noce fino al 5060 nelle essenze tenere come il pioppo e il tiglio.
Osservando un albero tagliato in sezione possiamo vedere il midollo, una sostanza chiara e molle dove passa la linfa, l’alimento nutritivo dell’albero. Il midollo è circondato dal cuore (o durame).
L’alburno è l’anello esterno al cuore e si riconosce dal colore chiaro; è importante per il processo di lignificazione che subisce annualmente. Ogni anno, infatti, le piante trasformano il proprio alburno in durame, aggiungendo un nuovo anello alla massa legnosa. L’accrescimento del nuovo anello non è uniforme, ma risulta più lento in autunno e più rapido in primavera, ragion per cui la sua formazione è costituita da due strati (quello primaverile, più chiaro e meno compatto, e quello autunnale). Da essi si ricava l’età della pianta. Questa zona è formata da cellule vive in cui circola la linfa.
Il libro costituisce la zona anulare che riveste l’alburno e serve per il passaggio della linfa discendente, la quale, elaborata dalle foglie, alimenta e fa sviluppare la pianta.
La corteccia è lo strato esterno che protegge la pianta dall’azione degli agenti atmosferici (freddo, pioggia, grandine, gelo, ecc.) e dai batteri.
I vasi capillari attraversano il tronco verticalmente e servono per il movimento ascendente dei succhi che le radici assorbono dal terreno.
Le fibre longitudinali caratterizzano le essenze legnose in quanto da esse derivano le proprietà delle stesse. Possono essere grosse o fini, lunghe
o corte, diritte e regolari o curve e contorte.
Difetti
I principali difetti di struttura del legno sono:
-Le fibre attorcigliate: sono causate dall’andamento elicoidale delle fibre, anziché da uno sviluppo rettilineo; presentano notevoli difficoltà di lavorazione.
-I nodi: sono originati dai rami che penetrano nella massa legnosa e possono essere vivi o morti.
-La cipollatura: avviene quando due o più anelli si staccano dagli altri. Questo processo è dovuto all’azione del disgelo o del vento.
-Le fenditure: sono delle spaccature trasversali, provocate da forti gelate, repentini disgeli, da forti venti; iniziano dal midollo e si estendono fino a raggiungere la periferia del tronco
-La lunatura: consiste nella formazione di anelli di legno tenero in mezzo ad altri anelli duri. Il fenomeno è dovuto alle gelate tardive o precoci in primavera o in autunno.
-La tarlatura: è causata da insetti che scavano gallerie profonde e succhiano la linfa della pianta.
Questi insetti possono essere eliminati con iniezioni di sostanze speciali.
-I funghi: sono generati dall’umidità eccessiva ma spariscono con l’essiccamento.
-Le sostanze resinose: dovrebbero essere assenti nelle assi che si trovano in falegnameria.
Facilitano lo sviluppo dei parassiti, lasciano vuoti e sporcano le lame degli attrezzi.
Peso specifico
Il peso specifico del legno si misura in chili per metro cubo, il volume in metri cubi.
Il peso varia secondo la temperatura e l’umidità, per cui si misura sempre a un grado di umidità del 15 per cento. Il ritiro del legno dipende dalla diminuzione progressiva del contenuto in umidità.
La porosità è la proprietà che hanno i legnami di assorbire umidità dall’ambiente che li circonda, mentre l’omogeneità è l’uniformità della struttura fibrosa.
Il colore varia da essenza ad essenza e determina l’aspetto estetico degli oggetti.