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Come Scegliere una Pialla per Fai da Te

Aggiornato il 6 Ottobre 2023 da Roberto Fanti

Indice

  • 1 Cosa Sono le Pialle e Come si Utilizzano
  • 2 Come Scegliere la Pialla
    • 2.1 Lunghezza della Pialla e Precisione
    • 2.2 Bisello della Lama
    • 2.3 Angolo d’Inclinazione e Affilatura
    • 2.4 Tipologie di Pialle

La pialla è un utensile che serve a rifinire il legno, eliminando le tracce lasciate della sega. Questo utensile, utilizzando opportunamente i diversi modelli esistenti, serve anche a dimensionare con precisione i pezzi.

Cosa Sono le Pialle e Come si Utilizzano

La pialla tradizionale è generalmente di legno molto duro, di solito in sorbo o in faggio, oppure in ciliegio o in carpine. La pialla è costituita da un fusto a parallelepipedo (ceppo), cono senza pomolo, e con un foro (bocca), nel quale penetra un largo scalpello (ferro) incastrato obliquamente tra un contro-ferro e un cuneo di bloccaggio. Il ferro fuoriesce dalla faccia inferiore (suola) di pochi millimetri. Quando spingete in avanti l’utensile, la suola della pialla striscia lungo il pezzo, deve perciò essere liscia e perfettamente piana. Una pialla in legno ha una lunghezza del ceppo da 10 a 30 cm e una larghezza del ferro da 32 a 70 mm.
La pialla è dunque un utensile leggero, per finiture, destinato a spianare (a conferire cioè un aspetto perfettamente liscio) e a rettificare i piccoli pezzi. Il procedimento di sgrossatura è eseguito con una grossa pialla (piallone) che toglie molto legno perchè il suo ferro è leggermente arrotondato. È preferibile iniziare dai bordi del pezzo, per stabilire il minimo spessore che si vuole ottenere ed evitare di scheggiare il legno sugli spigoli. La sgrossatura prosegue sino a che si sia raggiunto il livello che permette di sostituire il piallone con una pialla più piccola per le rifiniture. Questi attrezzi si tengono con due mani, la destra afferra il ceppo da dietro. e la sinistra si posa sulla parte anteriore per guidare e dare la pressione voluta. La posizione corretta della mano sinistra è con il pollice rivolto verso l’operatore. Il ferro stacca dei trucioli quando l’utensile viene spinto.
Il ferro è formato da una lama d’acciaio, il cui tagliente è diritto e affilato, con una sola bisellatura (20 o 22°). II controferro, anch’esso in acciaio, presenta un’estremità leggermente ricurva in avanti. La parte inferiore, curva e levigata, serve a rompere il truciolo e a facilitarne lo scorrimento attraverso la bocca. Il cuneo che sostiene ferro e controferro è in legno duro, ed è opportunamente sagomato verso il basso per permettere l’uscita dei trucioli.

La regolazione della pialla è molto delicata. Intatti, il tagliente del ferro deve essere parallelo alla suola, che deve superare per circa 0,5 mm o anche meno (verificatelo osservando la suola a vista radente). Lo spessore del truciolo dipende dalla sporgenza del ferro: dovrete perciò regolarlo in funzione della durezza del legno e del tipo di lavoro. Anche la distanza tra l’estremità del ferro e del controferro deve essere di circa 0,5 mm, perchè il controferro solleva il truciolo e lo spinge fuori. Se lavorate il legno trasversalmente (ciò che dovreste evitare di fare), il controferro rompe il truciolo e impedisce al ferro di penetrare in profondità e di piallare correttamente il legno. Per quanto riguarda il piallone, la distanza tra il ferro e il controferro è di circa 1 mm. La distanza tra ferro e controferro può essere regolata con un martello o con una vite di regolazione posta sul ferro stesso. Attualmente, si utilizzano sempre di più le pialle metalliche, proprio perchè sono più facili da regolare e da maneggiare (anche se molti artigiani continuano ad usare la pialla in legno). Si tratta di utensili di origine americana, che però vengono usati anche in Europa fin dall’inizio del secolo. Una pialla metallica è caratterizzata da un telaio in ghisa verniciata o in acciaio imbutito verniciato; la suola è perfettamente levigata. L’utensile è munito di una manopola (sul retro) che permette di afferrarlo con la destra, per spingerlo, e un pomello di pressione sulla parte frontale. La pialla metallica è apparentemente un utensile piuttosto complesso, che presenta numerose viti per la regolazione. In realtà, si utilizza essenzialmente la rotella di regolazione della profondità (destinata a controllare la sporgenza della lama) e la vite di deformazione, che regola il parallelismo del tronchese rispetto alla soletta. Bisogna imparare a smontare la pialla metallica per pulirla (vedere illustrazione) e per affilare il ferro.
L’introduzione di questi utensili metallici ha permesso di adattare la forma delle pialle ai diversi utilizzi. È per questo che si trovano delle pialle molto piccole, destinate alla finitura o alla rettifica dei piccoli pezzi. Esistono anche delle sponderuole, cioè delle pialle con la bocca situata lateralmente anzichè inferiormente, il che consente alla lama di affiorare lateralmente fino al bordo del ceppo della pialla (la sponderuola tradizionale è un utensile con lama larga quanto il fusto, che permette di sgrossare le scanalature). La sponderuola è dunque un utensile polivalente che serve sia per piallare che per eseguire delle scanalature. La sponderuola con ferro reversibile prevede due posizioni del ferro: oltre a quella normale è possibile posizionare il ferro in corrispondenza della parte anteriore della suola per raggiungere gli angoli.

Come Scegliere la Pialla

Una pialla è uno degli attrezzi più versatili nell’arsenale di un falegname, ma è essenziale scegliere quella giusta per il lavoro che si intende svolgere. Ecco una guida dettagliata per aiutarvi a fare la scelta giusta.

Lunghezza della Pialla e Precisione

Quando si parla di pialle, la lunghezza riveste un’importanza critica nel determinare la qualità e la precisione del risultato finale. Innanzitutto, la lunghezza della pialla si riferisce principalmente alla dimensione della sua suola. Una suola più lunga offre una maggiore superficie di contatto con il legno, il che significa che può facilmente coprire e spianare aree più estese in una sola passata. Questo diventa particolarmente utile quando si lavora su tavole o pannelli di legno di grandi dimensioni.

Però, c’è un dettaglio da considerare, anche se una pialla con una suola breve può sembrare più maneggevole e facile da utilizzare, in realtà, tende a seguire le imperfezioni del legno. Questo significa che, invece di spianare completamente le irregolarità, una pialla corta potrebbe semplicemente riprodurle a un livello leggermente inferiore, mantenendo le stesse ondulazioni o imperfezioni che si stava cercando di eliminare.

In contrasto, una pialla con una suola lunga, come il piallone da spianatura, ha la capacità di leggere la superficie in modo più uniforme. Grazie alla sua estesa superficie di contatto, può facilmente rilevare e planare le aree rialzate del legno, garantendo una finitura molto più liscia e uniforme. Questa caratteristica la rende ideale per lavori che richiedono un’alta precisione, come la spianatura di un tavolo o di altri mobili di grandi dimensioni.

Bisello della Lama

Il bisello della lama rappresenta una parte essenziale nella costruzione e funzionalità di una pialla. Esso è la parte smussata della lama che entra in contatto diretto con il materiale che si intende lavorare, spesso il legno. Questa smussatura è realizzata in modo strategico per garantire un taglio preciso e efficiente.

Le pialle sono generalmente classificate in due grandi categorie basate sull’orientamento del bisello: pialle “bevel up” (bisello rivolto verso l’alto) e pialle “bevel down” (bisello rivolto verso il basso).

Pialle Bevel Up: Nelle pialle con bisello rivolto verso l’alto, la lama ha il bisello posizionato sulla parte superiore. Queste pialle sono spesso preferite per lavori di finitura o per legni particolarmente delicati perché permettono un angolo di attacco più basso. Hanno un angolo basso, tipicamente intorno ai 12°, e generalmente utilizzano lame più spesse, rendendole adatte a una varietà di lavori, dalla spianatura grossolana alla rifinitura.

Pialle Bevel Down: Questo tipo di pialla presenta il bisello rivolto verso il basso, verso la superficie da lavorare. La lama si appoggia su una seduta con un angolo di 45° e spesso utilizza un controferro che aiuta a ridurre le vibrazioni durante il taglio, migliorando la qualità del lavoro.

L’angolo tra la lama e la superficie da lavorare, combinato con l’angolo di affilatura del bisello, determina l’efficacia del taglio. Per esempio, una pialla con un angolo d’inclinazione basso, come 12°, è ideale per lavori di finitura, mentre angoli maggiori possono essere più adatti per la sgrossatura.

L’angolo di affilatura standard del bisello è di solito intorno ai 25°, ma può variare in base alle esigenze specifiche del lavoro. È importante ricordare che l’angolo di taglio totale di una pialla bevel up è la somma dell’angolo di affilatura con l’angolo di seduta.

Angolo d’Inclinazione e Affilatura

Quando si parla di pialle e del loro funzionamento, due concetti fondamentali sono l’angolo d’inclinazione della lama e l’angolo di affilatura. Entrambi giocano ruoli chiave nel determinare come la pialla interagisce con il materiale che si sta lavorando, influenzando l’efficacia e la precisione del taglio.

Angolo d’Inclinazione della Lama
L’angolo d’inclinazione della lama si riferisce all’angolo formato tra la lama stessa e la suola della pialla. Esso determina come la lama entra in contatto con il materiale. Un angolo d’inclinazione basso, come 12°, rende la lama più parallela alla superficie, permettendo un’azione di taglio più delicata e precisa. Questo è particolarmente utile per lavori di finitura o per legni con una grana particolarmente delicata. Al contrario, un angolo d’inclinazione maggiore consente di asportare più materiale con ciascun passaggio, rendendolo più adatto per la sgrossatura.

Angolo di Affilatura
L’angolo di affilatura si riferisce all’angolo del bisello tagliente della lama. La maggioranza delle lame standard ha un angolo di affilatura di circa 25°. Tuttavia, questo angolo può essere modificato in base alle esigenze specifiche. Ad esempio, un angolo maggiore potrebbe essere utilizzato per legni duri o lavori che richiedono una maggiore resistenza al taglio, mentre un angolo minore potrebbe essere scelto per una finitura più fine o per legni più morbidi.

È anche importante sottolineare la differenza tra l’angolo di affilatura e l’angolo di taglio. L’angolo di taglio è l’angolo effettivo con cui la lama entra in contatto con il legno. Nelle pialle bevel up, l’angolo di taglio totale è dato dalla somma dell’angolo di affilatura con l’angolo di seduta. Ad esempio, se la pialla ha un angolo di seduta di 12° e l’angolo di affilatura è di 25°, l’angolo di taglio totale sarà di 37°.

Tipologie di Pialle

Le pialle sono strumenti essenziali nel mondo della falegnameria e dell’ebanisteria. Esistono diverse tipologie di pialle, ognuna progettata per soddisfare specifiche esigenze di lavorazione. Ecco una panoramica delle diverse tipologie di pialle disponibili:
-Lo Sbozzino
Progettato per spianare tavole grezze e asportare grossi trucioli.
Lunghezza variabile da 25 a 60 cm con ferro largo tra 24 e 36 cm rivolto verso il basso. Il ferro è convesso e a volte doppio per una rottura più rapida del truciolo. Ha una bocca ampia per permettere il passaggio di trucioli grossi. È una pialla impegnativa da utilizzare.
-Il Pialletto
Ideale per rifinire superfici di dimensioni ridotte.
Pialla di piccole dimensioni, lunghezza tra 15 e 20 cm, con ferro largo tra 25 e 40 mm. Il bisello è rivolto verso l’alto e ha un angolo del ferro piuttosto basso.
-Il Piallone o Pialla da Spianatura
Progettata per spianare grandi superfici, come quelle di un tavolo.
Presenta una suola molto lunga, tra 60 e 80 cm, con una lama inclinata di 12° e bisello rivolto verso l’alto.
-La Sponderuola
Ideale per creare incastri e battute.
Questo tipo di pialla ha corpo e ferro molto stretti. Suola e ferro sono della stessa larghezza, il che permette di affondare nel legno per piallare in profondità.
-L’Incorsatoio
Usato principalmente dagli ebanisti per creare modanature o rifinire superfici curve.
Simile alla sponderuola ma con ferro e suola sagomati secondo il profilo desiderato.
-La Pialla a Dito
Utilizzata in liuteria e per rifinire con precisione in falegnameria.
Una piccola pialla, spesso in ottone o bronzo, senza regolazioni particolari. Può avere suole con diverse curvature.
-La Vastringa
Indicata per lavorare e rifinire pezzi di legno curvi o di forma irregolare.
Attinge elementi sia dalle pialle che dai coltelli. La suola può variare in forma, sia nella direzione di taglio che trasversalmente, permettendo una grande versatilità nel lavoro.

La scelta di una pialla dipende in gran parte dal tipo di lavoro che si prevede di svolgere. Conoscere le diverse caratteristiche e tipologie di pialle può aiutarvi a scegliere quella più adatta alle vostre esigenze. Selezionare la pialla giusta può fare la differenza tra un lavoro mediocre e un lavoro impeccabile, quindi vale la pena investire tempo nella ricerca e nella comprensione di quale strumento è il migliore per voi.

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