Le tapparelle sono sottoposte a un uso continuo e spesso vengono maneggiate con energia, quindi si guastano frequentemente.
I guasti più comuni sono la rottura della cinghia che serve ad alzare la tapparella e dei ganci che uniscono in due o tre punti le stecche.
Per sostituire la cinghia non aspettate che si rompa, ma fatelo appena appare consumata e comincia a sfilacciarsi. Infatti potrebbe rompersi improvvisamente quando la tapparella è alzata, con conseguenze pericolose.
Come sostituire la cinghia
Chiudete la finestra, per non correre il rischio di cadere fuori, sistemate una scala in modo da arrivare comodamente al cassonetto e levate il coperchio. Se è deformato o bloccato dalla vernice, liberatelo passando tutt’intorno la lama di un cacciavite o di un coltello robusto.
Arrotolate la tapparella sulla puleggia superiore, che dovete poi bloccare con due pezzi di legno o tappi inseriti nelle guide laterali. Tagliate la cinghia vecchia e sfilatela dalla puleggia, poi tirate fuori dal muro l’avvolgitore e liberate l’altra estremità della cinghia.
Inserite la cinghia nuova nella puleggia e bloccatela con un nodo ben stretto, poi fate scendere lentamente la tapparella in modo che la cinghia si avvolga regolarmente sulla puleggia.
Quando la tapparella è completamente abbassata, l’estremità libera della cinghia deve penzolare per almeno mezzo metro più in basso della tapparella. Fate passare la cinghia nel passacinghia, ruotate il piccolo tamburo dell’avvolgibile in modo da caricare la molla che si trova all’interno e bloccate la cinghia con la vite di fermo.
Quando fate quest’operazione dovete tenere ben fermo il tamburo, per fare in questo modo non si svolga di colpo.
Ultimo aggiornamento 2025-01-31 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Poi lasciate andare il tamburo, che farà alcuni giri, e accompagnate la cinghia che vi si deve avvolgere sopra ordinatamente. Infine rimettete l’avvolgibile nel suo alloggiamento. Con l’occasione potete dare un po’ di grasso alle guide laterali e ai due perni del rullo, per rendere più facile il funzionamento della tapparella.
Come togliere il rullo
Se si rompe una delle due o tre cinghie che sostengono le stecche, o se si rompono i ganci che uniscono le stecche, dovete togliere l’intera tapparella, compreso il rullo sul quale si avvolge, dal suo alloggiamento. Dato che il peso complessivo è notevole, vi conviene farvi aiutare da un’altra persona.
Iniziate sfilando la forcella che blocca il supporto del rullo dal lato opposto a quello della puleggia e sollevate la tapparella fino a far uscire dalla sua sede il supporto.
Poi fate uscire il perno della puleggia e appoggiate la tapparella su un tavolo, per poter lavorare più comodamente.
Se si è rotta una cinghia, togliete i chiodi o le viti che ne fissano l’estremità superiore al rullo e tagliate l’estremità inferiore, che è fissata al gancio della prima stecca superiore. Rimpiazzate la cinghia vecchia con un pezzo della stessa lunghezza e fissatela al rullo.
Fate passare il capo libero nel gancio e mettetela in tensione, in modo che la tapparella resti perfettamente orizzontale.
Infine bloccate la cinghia con uno o due ribattini.
Come proteggersi dai malintenzionati
Il sistema più semplice per proteggersi dai malintenzionati, che tentano di entrare in casa alzando la tapparella, consiste nel bloccarla dall’interno. Potete installare dei ganci o catenacci, che possono essere chiusi ogni sera e aperti la mattina.
Un sistema più semplice è costituito dai ganci automatici, che entrano in funzione quando si abbassa la tapparella. Questi ganci sono composti da due parti, unite a cerniera, che si fissano alle due stecche superiori dopo aver tirato su la tapparella in modo che le stecche restino distanziate.
Sotto l’arco della finestra si fissa il dente di fermo. Se la tapparella viene alzata dall’interno le stecche si distanziano, il gancio resta piatto e permette l’apertura.
Se invece la tapparella viene alzata dal basso le stecche restano unite, il gancio sporge in fuori e va ad incastrarsi nel dente fisso, bloccando l’apertura.