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Una delle riparazioni più comuni è la riverniciatura totale o parziale di un mobile o, più frequentemente, di una porta o di una finestra corrosa dalle intemperie.
Se lo strato di vernice precedente è soltanto sporco o ingiallito lo si può lasciare al suo posto, dopo averlo levigato, per facilitare l’aggancio della vernice nuova.
Se invece presenta troppi punti scrostati o si stacca a scaglie è necessario asportarlo completamente per mettere a nudo il legno. I ritocchi locali sembrano a volte la soluzione più facile, ma è molto difficile preparare un colore esattamente identico a quello precedente, e soprattutto mascherare i punti di giunzione tra la vernice vecchia e la nuova, che tendono a formare un gradino.
I sistemi per eliminare completamente la vecchia vernice sono tre: la raschiatura, a mano o meccanica, il calore e lo sverniciatore chimico. Quest’ultimo funziona molto bene su uno strato di vernice sottile.
La sverniciatura a mano
Avvolgete un foglio di carta abrasiva intorno a un blocco di legno e passatelo con movimento uniforme su tutta la superficie.
Se il pezzo da sverniciare ha dei rilievi o modanature usate un tampone abrasivo del tipo utilizzato in cucina per pulire le pentole annerite: si adatta meglio alla superficie del legno.
Un attrezzo a motore facilita molto il lavoro, ma è da evitare se l’oggetto è delicato. Se avete il trapano potete usare gli accessori specifici. I più potenti sono il disco di metallo, dotato di fori che agiscono come punte di scalpello, e la spazzola di filo di ferro, che asporta una grande quantità di materiale in poco tempo.
Per i lavori più fini potete usare invece il tampone di gomma sul quale si fissano i dischi abrasivi autoadesivi di grana più o meno grossa.
Con lo stesso principio funziona la smerigliatrice rotativa, mentre quella a rullo utilizza una cinghia abrasiva ad anello.
Dopo aver finito il lavoro pulite la superficie con un tampone bagnato di solvente. Se è rimasta ruvida, lisciatela con un abrasivo più fine.
La sverniciatura a caldo
Tutte le vernici diventano molli per effetto del calore e si possono staccare facilmente con una spatola.
Il sistema più usato dai verniciatori professionisti è il cannello a gas collegato a una bombola di gas liquido.
Ma esistono anche sverniciatori elettrici, simili a un asciugacapelli, che producono un getto di aria bollente.
Hanno il vantaggio che non bruciano il legno se sono tenuti fermi troppo a lungo sullo stesso punto, come può capitare con il cannello a gas.
Questi attrezzi devono essere usati a una distanza di circa 15 cm dalla superficie da trattare e sono poco adatti per le porte a vetri e le finestre, perché il forte calore può causare la rottura del vetro. Una volta asportata tutta la vernice pulite il legno con il solvente e fate asciugare prima di riverniciare.
La sverniciatura chimica
Risulta essere il sistema meno faticoso ma da usare con grande cautela. Gli sverniciatori chimici, quasi tutti a base di soda caustica o solventi molto energici, sono disponibili in forma di liquido o di pasta densa che si applica sulla superficie. Uno svantaggio è che alla fine del lavoro bisogna lavare a fondo il pezzo per asportare le sostanze aggressive residue, che potrebbero danneggiare la nuova vernice. Poi bisogna aspettare che il legno asciughi perfettamente.
Queste caratteristiche, unite al costo, ne raccomandano l’uso sugli oggetti piccoli, delicati o molto decorati.
Ultimo aggiornamento 2023-12-20 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
CONSIGLI PER SVERNICIARE
Usate guanti, mascherina e occhiali di protezione e lavorate con la finestra aperta.
Non fermatevi troppo con il disco abrasivo o la fiamma sullo stesso punto, per non danneggiare il legno.
Cambiate spesso l’abrasivo oppure usate quello di corindone, che ha una durata molto superiore.
Imparate a sincronizzare il movimento delle mani: con una ammorbidite la vernice e con l’altra raschiatela via.
Proteggete i vetri dal calore e dai colpi e il pavimento dagli spruzzi dello sverniciante chimico.